LETTERA APERTA A UN AMICO

A Shamuana Mabenga Jonas, esperto di tecniche di negoziati di Pace/Sistema Onu


                                                                                                   
                                                                                                                        Frattamaggiore 19 luglio 2014

Caro Jonas, 
ti scrivo queste righe dopo aver letto una  pagina di giornale vecchio di qualche mese, nella sala d'aspetto del mio medico il cui titolo recita: Obama in Ghana promette: “L ’Africa non sarà lasciata sola. Saremo a fianco contro l’aids, malaria e tbc. Stanziati 63 mld”. Di qui come un lampo, il ricordo  nella mia mente di quando mi regalisti il  tuo libro, con all’ interno la relativa dedica, che ancora conservo: “A te carissimo Enzo con gratitudine per l’impegno a diffondere i valori culturali e sociali africani in Italia”. Ebbene, il libro l’ho letto e l’ho riletto, lo racconto e mai mi stancherò di raccontare “L’africa che canta la vita”. Questo, il titolo di una opera dalle cui pagine mettono in risalto la cultura africana della vita alla luce dei suoi proverbi. Ma anche un singolare interesse per le problematiche sociali e giuridiche degli stati e popoli africani, la passione per il tuo continente nella promozione dell’ Unione Romana dei Giuristi per l’Africa (URGAF). Hai poi mostrato quanto profonda sia la concezione morale della vita per un africano. Ma soprattutto hai saputo sottolineare con garbo che questo continente non è poi così lontano. La tua Africa è in bilico fra tradizione e modernità ed in questo rappresenta un modello concreto per il nostro futuro. Un rammarico,però, mi rimane. E cioè che nella tua premessa consigli il libro a tre categorie, in primo luogo agli amanti dell’Africa, poi ai missionari ed ai diplomatici. Come se la gente comune come me non avesse sensibilità verso le cose belle che hai scritto, come se la gente comune come me non sapesse che l’Africa, oltre ad avere povertà e miseria, è anche luogo di saggezza di vita e vitalità, luogo di guide illuminanti dei sentieri dell’umana e passeggera esistenza. Jonas, il presidente degli Stati Uniti è arrivato in Ghana, proveniente dal vertice del G8 a L'Aquila, è stato ricevuto dal suo collega ghanese John Atta-Mills, nel bel mezzo di danze tradizionali africane e musica, ad Accra, capitale del Ghana. Qui, Obama ha definito le relazioni degli Usa con l'Africa nei prossimi anni. Il messaggio del primo presidente nero degli Stati Uniti è stato quello di buon governo in un paese che sfida gli stereotipi di un continente che soffre per conflitto e crisi. Resta un neo, Jonas: che io, seppur appartenente alla schiera di gente comune, sono il giornalista al quale non sfuggono curiosità e indiscrezioni: “Corre voce che il vero cuore del giorno della visita di Obama in Gana è stato che il Paese sta diventando, negli ultimi due anni, una delle più grandi riserve di petrolio in Africa”...Tira le somme. Non voglio dirti di più. Ciao!...
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