NAPOLI, GIOCHI LEGALI E RIFORME A RILENTO

In campo l'Agsi per contestare la lentezza delle riforme, le criticità che penalizzano le imprese del settore. Il presidente del sodalizio, Pasquale Chiacchio:"Noi siamo imprenditori, abbiamo bisogno della politica per portare avanti tali istanze". Il vice, Giuseppe Bruscolotti: "Bisogna riformare e intervenire senza la paura di rivedere l'intero sistema"      

 NAPOLI - Giochi legali e criticità che penalizzano i titolari d' impresa del settore. Ritardi e conseguenze negative derivanti dalla lentezza delle riforme; sono i punti salienti di una più ampia argomentazione discussa nel corso del convegno organizzato dall' Associazione Gestori Scommesse, tenutosi nella Sala Carducci dell' Hotel Majestic, venerdì 14 novembre. Gioghi legali - Riforme e lentezza. Questo il tema per il quale i titolari delle agenzie di gioghi legali si sono riuniti e confrontati su proposte e soluzioni; per fare cioè il punto sulla situazione in cui si trova il Comparto, evidenziando ritardi e danni derivanti dal rilento delle riforme, analizzando le criticità che penalizzano le imprese operanti nel settore. “Come Associazione abbiamo la cultura del confronto costruttivo - ha detto il presidente Agsi, Pasquale Chiacchio - Così come abbiamo contribuito alla realizzazione della Legge Regionale della Campania, tutelando gli aspetti sanitari, politici e imprenditoriali".

Il meeting si è rivelato non solo una opportunità di aggregazione e riflessione, ma anche un vero e proprio laboratorio di idee per restituire il giusto valore a un comparto troppo spesso demonizzato, nonostante operi nel pieno rispetto delle regole, generi migliaia di posti di lavoro e contribuisca ogni anno con oltre 12 miliardi di euro alle casse dello Stato. Pertanto il presidente Agsi ha evidenziato con determinatezza la partecipazione di più esponenti politici , quali testimoni di un rapporto fondato sulla necessità di collaborare con essi per attuare riforme che il settore Gioghi legali aspetta da troppo tempo. E lo ha detto a chiare lettere, senza esitare: "Noi siamo imprenditori, abbiamo bisogno della politica per portare avanti tali istanze ".

Sulla questione si è fatto sentire, mediante un messaggio di scuse formali per l'assenza indifferibile alla manifestazione, il vice di Chiacchio, Giuseppe Bruscolotti, meglio conosciuto come il capitano del Napoli prima di lasciare la fascia a Diego Armando Maradona: "Serve un ripensamento profondo che parta dalle basi - ha scritto Bruscolotti - Bisogna riformare e intervenire e rivedere l'intero sistema. Il nocciolo della questione è la legalità e come viene declinata nelle attività quotidiane. È innegabile che i gestori delle sale possono garantirla nel servizio, soprattutto per quanto riguarda la tutela del giocatore".

Al convegno, peraltro moderato con squisita maestria dal vice presidente dell' Ordine dei giornalisti Mimmo Falco, sono intervenuti anche figure istituzionali, politiche e del mondo accademico e sportivo alcuni dei quali Carmine Sangiovanni presidente Municipalità di Fuorigrotta (PD); Massimo Cilenti presidente Commissione Politiche Sociali al Comune di Napoli (Gruppo De Luca); il senatore Antonio Milo coordinatore regionale (Noi Sud); la professoressa Teresa De Giulio (Movimento 5Stelle); L'onorevole Gianfranco Librandi (Forza Italia )e il senatore Francesco Silvestro (Forza Italia).

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