EUROPA AL VOTO. BREXIT IN DISCUSSIONE. ECCO PERCHE' HA RAGIONE THERESA MAY, SI RISCHIA DI PERDERE LA LIBERTA' DEMOCRATICA

Theresa May si dimette da segretario del Partito Conservatore. 
Venerdì 7 giugno, nuova pagina su Brexit 

(Enzo Di Micco) Europa al voto il prossimo 26 maggio. Si dice che Forza Italia all' interno del Ppe (Partito popolare europeo) avrà i muscoli come Maciste, per non dire che sarà parte integrante della maggioranza di Strasburgo. I sovranisti saranno solo un quinto. E ancora: in ogni angolo delle strade, dal barbiere, nei circoli e bar c' è sempre qualcuno che spiega perchè, nonostante tutto, è importate votare il Pd. Motivo? Contrastare i sovranisti italiani. Ma nessuno dice se il Pd abbia presentato o no proposte o progetti concreti per far sentire il cittadino italiano, europeo come i tedeschi e i  francesi i quali hanno perfino saputo tutelare la propria moneta dal primo giorno in cui è nato l'euro. In questa panoramica, inoltre, si vede il M5stelle che non dice ciò che non sanno molti cittadini. E cioè che il Movimento nella Ue sarà limitato nelle azioni politiche, a differenza dei partiti che hanno il potere politico. Le 5stelle saranno in grande difficoltà, se non si daranno da fare per trasformarsi da movimento a partito politico. Insomma, a cavallo di questa onda di politica horribilis non si parla altro che di percentuali, di proiezioni e di visibilità di partito. E' da dire, però, che non brillano neppure altri partiti di paesi aderenti alla Ue. Pertanto ci ritroveremo dopo il voto in condizioni peggiori a quelle attuali. Avremo l' Europa disunita nell' Unione Europea. Sembra un gioco di parole, un tormentone d'inizio estate, ma è cosi. I malcontenti dei vari governi iniziano a lievitare dopo la decisione del Regno Unito di volersene uscire dalla Ue. Ma andiamo con ordine. Il tutto sotto gli occhi del mondo è denominato Brexit, (Uscire).Si tratta di un processo che avrà fine dell'adesione del Regno Unito
all' Unione Europea, secondo le modalità previste dall'articolo 50 del 'Trattato di Lisbona', come da conseguenza del referendum del 23 giugno 2016 sulla permanenza del Regno Unito nella Ue.
Una storia questa che, se pur dai mille risvolti, per non dire confusionata, ci porta a intendere il perchè della brexit 'targata' Teheresa May, che a sorpresa annuncia le dimissioni come leader del Partito Conservatore, venerdì 7 giugno. "In modo che possa essere scelto un successore che porti avanti questo sforzo", ha detto. Resta, dunque, l'impronta di una donna premier più volte investita dall'ostruzionismo di franchi tiratori all'interno dello stesso partito Conservatore, nonostante abbia lottato constantemente, lanciando finanche significativi moniti agli altri Stati invitandoli a uscire dalla Ue, non tanto perchè si tratta di economia, quanto per il finto perbenismo politico internazionale che non l' ha mai presa in seria considerazione sulla questione dell' immigrazione senza sosta in Bretagna che, in questi ultimi anni, sta portando disagi economici al Regno, specialmente sulla Sanità e sui stipendi dei cittadini che si vedono dimezzati il salario. Altro che Salvini, italiota ribelle. Quì la patata è bollente,  mentre spin doctor, intellettuali ed economisti complici dell'asse Markel-Macron bagnano il web nel mare delle fake news elaborate a regola d'arte. E che dire di quella stampa intarnazionale brava a mimetizzare la verità nella confusione?...  E non è tutto, perchè l'effetto collaterale al contesto è la "sovranità". La premier britannica sostiene il principio di sovranità popolare quale forma di espressione del cittadino. E dice: "Se dai alla gente la possibilità di fare una scelta, hai il dovere di attuare ciò che decide". Insomma, la May ha il timore che si possa perdere la libertà democratica. Brexit, appunto, per volere del popolo di uno stato monarchico, grazie all 'articolo 50 del trattato di Lisbona, "partorito" dal referendum popolare. Restano ora le varie performace susciate da chi è contrario o favorevole
alla mossa della donna politico britannica costretta al costante braccio di ferro all'interno del suo partito Conservatore. Una spaccatura con la maggioranza favorevole all' uscita dell' Inghilterra e Galles dalla Ue e una maggioranza dell' Irlanda del nord e Scozia che ha votato per rimanere. I Brexiter però vorrebbero un’analisi dell’articolo 62 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati che indichi qualche scappatoia, qualcosa che elimini il rischio di restare intrappolati indefinitamente nel backstop (arresto) per l’Irlanda e quindi nell’unione doganale con l’UE. (Accordo di commercio tra Paesi, che a differenza di area a libero scambio, è assoggettato ad una tariffa doganale esterna comune). Insomma, i cittadini del Regno Unito sono equamente divisi in due fronti, chi vuole rimanere nella Ue e chi invece vuole uscire. Per i politici, una metà dei conservatori, alcuni laburisti, nonchè il partito dell'Indipendenza del Regno Unito (Ukip) e il Partito Unionioista Democratico dell' Irlanda del nord, l' uscita del Regno Unito dall'Unione Europea costituisce favore alla propria linea programmatica. Sul piano internazionale, invece, Germania, Francia e come se non bastasse anche gli  Stati Uniti, sono contro alla Brexit. Dalla data deliberata per l'uscita del Regno dalla Ue, cioè dal 29 marzo 2019 ad oggi, tempi e mosse delle parti in gioco sono sempre piu confiusionarie. L'unica attenuante per chi vuole giocarsi la May, seconda donna di ferro inglese nella storia dopo la Thatcher, sono i rinvii dell' uscita volute dalle votazioni all' interno del parlamento britannico con lo scopo di amalgamare la premier, per tutto il resto un mare di baggianate da parte di una stampa inqualificabile sia pure italiana. Si, è vero con l'uscita del Regno dalla Ue molte cose cambiano come ad esempio non solo per la Gran Bretagna ma anche per gli altri Paesi appartenenti alla UE.

Cambiano le posizioni dei lavoratori, tantissimi dei quali anche italiani che oggi lavorano in Inghilterra senza avere bisogno di permesso di soggiorno; gli spostamenti di chi appartiene all' Ue all'interno del Regno Unito, che oggi ancora non ha bisogno del passaporto, ma devono  purtroppo avere una nuova forma di ospitalità. Di qui una domanda sorge spontanea: Quale Stato democratico è disposto a indebolirsi perdendo la libertà di fronte ad una donna di nome Angela e di cognome Merkel, che di ferro non è, non lo è mai stata se soltanto opportunista o di un uomo di nome Claud e di cognome Macron, che prima ancora di matuare politicamente nel Psf (Partito socialista francese) , caccia l' asso dalla manica diventando Centrista e dimenticandosi dei più deboli?...In Italia abbiamo Salvini?..Che, se pur incompleto, ovvero lontanto dal Mezzogiorno d' Italia e non conoscitore della Questione Meridionale, forse ce lo ha mandato il Padre Eterno, quel Cristo che lui stesso osanna baciandolo in pubblico, manifestando la propria religione cattolica, per dare una sterzata all' immigrazione di religione diversa dalla sua, e specialmente al Sud, aprendo uno spiraglio che si affacia sul panorama internazionale, richiamando cosi all'appello i paesi Ue con meno voce in capitolo a forzare insieme l'egida di Markel e Macron.









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