Fuoco a Vesuvio. Il ministro Galletti: Il colpevole va arrestato, lo voglio vedere in carcere per 15 anni.

 Nel riquadro, il ministro all'Ambiente, Gian Luca  Galletti
NAPOLI - Il fuoco? Già nel corso della vita delle civiltà antiche, il fuoco ha sempre avuto una configurazione divina e non umana, a causa della spontanea riproduzione delle fiamme. Purtroppo oggi più volte non è cosi: il fuoco è appiccato da chi ama le fiamme, avendone intensa ossessione, il piromane, oppure, come ci attestano le statistiche, chi ha determinati e specifici interessi. Di qui la "ruberia" alla divinità, all’antica civiltà, trasformando tutto in una volgare conflagrazione con la colonna di fumo nero, denso, irrespirabile. Malversazione agli dei, furto alla mitologia, ladrocinio alla divinità che nell’insieme costituiscono  cultura. Il Vesuvio fu considerato dai Romani quale dedica all'erore Ercole. Che pena. Sgomento e paura, rabbia delle popolazioni che scappano dal volgare fumo nonostante già di per sé vivono nella morsa dell’abusivismo edilizio alle pendici di un vulcano a rischio d’ eruttazione. Si tratta  di uno dei vulcani più pericolosi al mondo a causa della popolazione,  3.000. 000 persone  vivono   nelle vicinanze e della sua tendenza a violenti eruzioni. E allo stesso tempo Il Vesuvio costituisce  bellezza nel panorama del golfo  nell'immaginario collettivo della città di Napoli e dei miluoni di turisti provenienti da tutto il mondo. Ed ora Vesuvius  nel grigio dipinto nel grigio. Questo è quanto accade. Strade annerite, scurite dal fumo nero e schifoso, che fa da cornice triste alla famosa villa delle Ginestre, dimora del grande poeta di Recanati, Giacomo Leopardi, autore de “Il canto della ginestra”. E che dire del bosco di pini mediterranei secolari e, di fronte, la baia del golfo di Napoli? Per non parlare del vigneto nella Villa delle Ginestre, dai cui racconti della gente del posto sembra che anche Leopardi abbia goduto di questo nettare vulcanico ovvero bevanda degli dei. Oddio!!!... Il male nel male causato dall’uomo coglione. Tutto il resto riflette nel golfo il grigio nell’ azzurro del cielo e del mare , per fortuna come uno spettacolo raro per i turisti, che da Napoli fanno fotografie al Vesuvio come se stesse eruttando, alcuni dei quali ignari dell ‘uomo coglione e del ministro andato in collera: “Napoli non merita tutto questo”. Sì, perché l’incendio è doloso come quelli che nell’ultima settimana si sono susseguiti all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, fino a fare infuriare persino il ministro all’ambiente, Gianluca Galletti che in una riunione con gli addetti ai lavori impegnati nell'emergenza, ha detto: “Faremo di tutto per catturare i colpevoli. E se qualcuno ha incendiato il Vesuvio lo voglio vedere in carcere per 15 anni”. Poi dà il via libera all’Esercito nel contesto della prevenzione ampliandone la presenza dei militari sul territorio i quali provengono dall'operazione “Strade sicure”. Ercolano, Torre del Greco e Terzigno sono i paesi più colpiti ai quali i militari daranno la propria assistenza. Il tutto per volontà del Comitato per l'ordine e la sicurezza in accordo con la Prefettura e i ministri dell'Interno e della Difesa. Il Comitato è stato convocato nel pomeriggio di mercoledì 12 luglio in Prefettura a Napoli alla presenza del ministro Gian Luca Galletti e del vice presidente della Giunta Regionale, Fulvio Bonavitacola.

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