Iniziativa organizzata dall' Associazione Culturale Carri di grano con il fine di rilanciare e sostenere la tradizione contadina e far rivivere le antiche tecniche di lavorazione nell' agricoltura. Aperta anche mostra di monili e attrezzature agricole antiche. La manifestazione patrocinata dal Comune di Colle Sannita ha un cartellone di appuntamenti ricco di eventi musicali e di intrattenimento per tutte le età

COLLE SANNITA (BN) - Sfilano lungo le
strade del paese. Carri di grano. Iniziativa che affonda le radici nella tradizione contadina, omaggio alla Madonna del Carmine. Accade ogni anno del 4 agosto. Un percorso di fede e amore per la propria terra. Un significato ricco e profondo manifestato in un solo giorno con la suggestiva sfilata di primo mattino per le vie adornate di mazzetti di grano. Le spighe, dono divino e provvidenza, il lavoro di punta nel paese. Iniziativa organizzata dall' Associazione "Culturale Carri di grano", il cui presidente è Giuseppe Zeolla. In strada anche la banda musicale di Gambatesa, paesino in provincia di Campobasso. "Il nostro sodalizio - ha detto Zeolla - ha puntato essenzialmente a coinvolgere coloro che nel corso degli anni si sono sempre adoperati con senso di sacrificio e devozione per realizzare queste vere e proprie opere d’arte - Vogliamo che le loro conoscenze non vadano disperse, ma tramandate ai più giovani, nell’ottica di preservare una bella devozione ed identità culturale". Insomma la manifestazione nasce con il fine di rilanciare un'antica tradizione al punto che si è siglato un protocollo d'intesa fra Amministrazione comunale, capitanata dal sinadco Michele Iapozzuto e il Comitato festeggiamenti.
Sottoscritto anche un patto d'intesa con l’Istituto comprensivo di Colle Sannita la cui dirigente scolastica è Rosa Tangredi, che ha dato l' input a docenti e alunni delle scuole medie e primarie per la realizzazione di opere e manufatti pertinenti alla manifestazione, dando modo agli studentelli di avvicinarsi alla conoscenza della coltivazione e la lavorazione del grano, senza trascurare le usanze, il costume dell' antica civiltà contadina di origine italiana. Una festa insomma che vede gli abitanti delle contrade impegnati nella realizzazione dell' evento in vari compiti. Un modo per creare sinfonia, aggregazione, sprito cretaivo sostenenedo la propria tradizione antica anche nella preghiera. La parrocchia della Concezione aprirà i battenti per la celebrazione della Santa messa in varie ore della giornata. “La
festa della Madonna del Carmine - ha detto il parroco, don Sergio
Rossetti - si era un poco affievolita per varie vicissitudini, me ne sono accorto tre anni fa, al mio arrivo in questo paese. La mia intuizione è stata quella di ideare una tale iniziativa dando vita all'Associazione dei Carri di Grano e coinvolgere gli altri nel rilancio di un’antica tradizione. Pertanto ringrazio il Signore che questo sia accaduto trovandomi davanti tanta buona volontà e partecipazione dei fedeli che hanno accolto il mio desiderio”. Un desiderio realizzato in grande stile, che, peraltro si è allargato con la partecipazione di persone e carri, alcuni dei quali provenienti da paesi vicinori come San Marco dei Cavoti e di Jelsi.

Il programma ha un cartellone di appuntamenti ricco di eventi
Lunedì 4 agosto, alle 22.00 in piazza Flora si terrà lo spettacolo musicale della band “Ad Alta Rotazione”; martedi 5 agosto, invece spettacolo del gruppo “Anni Novanta e 2000”. In entrambe le serate avrà luogo l'After Party (la piazza che balla), serate durante le quali ci saranno ripettivamente il DJ Set Alfred (il 4 agosto) e DJ Mountain (il 5 agosto) e lo show man Luigi Patierno Voice. Tra gli altri eventi comunque legati alla festa, è aperta la mostra di monili ed attrezzature agricole, a cura di Innocenzo Pilla, che si terrà presso l’ex palazzo Seneca in via Roma, a Colle. Infine giovedì 7 agosto nel rione Santa Maria della Libera, alle 10.30, ci sarà la rievocazione storica della trebbiatura ad opera dell’Associazione Carri di Grano. Una dimostrazione pratica di come avveniva la trebbiatura negli anni 70. Nella prima fase si ha il posizionamento dei covoni trasportati dai carri ed invece in un secondo momento si procede manualmente alla trebbiatura che alla fine separa il grano dalla paglia. “Con questa rievocazione - ha detto Carmine Del Grosso, vice presidente dell’Associazione Carri di Grano – vogliamo far rivivere le antiche tecniche di lavorazione in agricoltura e farle conoscere soprattutto alle nuove generazioni”.
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