ELEZIONI, FRATELLI D' ITALIA IL PRIMO PARTITO? VINCE LA DONNA DI DESTRA E LA VOLONTÀ DI CAMBIAMENTO

 
ROMA - A mezzanotte i dati non sono ufficiali, ma i primi dati exit poll indicano che la coalizione di centrodestra ha tutti i requisiti di andare al governo con Giorgia Meloni, prima donna presidente del Consiglio nella storia Italiana. Fratelli d' Italia infatti è al 24 -27% . La destra italiana dunque sarebbe - e qui il condizionale è d' obbligo - in una fase di riscatto dopo decenni di isolamento, ma il successo è tutto e per tutti al femminile. Vince non la destra italiana, non la coalizione di centrodestra, ma stravince la donna di destra in quanto donna sostenuta dalla volontà di cambiamento, quel cambiamento voluto da un elettorato ormai stanco di vedersi d'avanti l' uomo in crisi e non la politica che aspetta di essere rigenerata, ravvivata. Un cambiamento che ha messo al muro chi fino a ieri nella sua scarsa e scadente campagna elettorale, asseriva che la "democrazia italiana è in pericolo". Un cambiamento che rigetta l' ennesima diceria che un "terzo di italiani non è andato a votare per protesta". No!...un terzo di italiani non è andato a votare per manifestare a proprio modo la vittoria di una donna, l' unica che si è messa contro al potere della tecnocrazia e del suo eccessivo protagonismo mettendosi al centro del mondo e non più dell' Europa soltanto, sostenendo l' invio di armi in Ucraina stando in coda al concetto guerrafondaio di Joe Biden, dimenticando di essere alla guida di un Paese quale l' Italia da sempre a promuovere la pace, i diritti umani. L' unico vero successo buttando l' occhio sulle proiezioni exitt poll lo si nota in favore al M5stelle  di Giuseppe Conte, che da solo e senza alleanza ha dovuto combattere a causa della scissione di un ingenuo Luigi Di Maio, preda succulente di mattarelliani e draghiani che lo hanno sedotto spezzando così la continuità un progetto, di un movimento che stava per portare alla luce la sinistra di un tempo e che non c' è più per volere di un Pd che manifesta valori inadatti alle esigenze di un Paese peraltro di origine contadina, mettendo per davvero a rischio di pericolo la democrazia italiana. Altro successo da non sottovalutare è quel 2 - 3% attribuito a Europa, poiché in Italia i cosiddetti "duepercento" decidono il destino dei governi. Per il resto, che dire? Tutte le altre coalizioni rispecchiano non un successo, ma veri e propri matrimoni d'interessi da parte di una borghesia incolta e sempre più incapace. Ora l' Italia si aspetta una collettività guidata da un governo rosa, dinamico, determinato e non perennemente da uomini in crisi. Si, perché la politica non è in crisi, bensì l' uomo!...Viva le donne.


ATTENZIONE I DATI NON SONO UFFICIALI
Lega: 9.5% – 13.5%
Forza Italia:6 – 8%
Partito democratico: 18 – 22%
Movimento Cinque Stelle: 13.5 – 17.5%
Azione/Italia Viva: 6 – 8%
Verdi / Sinistra: 3 – 4%
+Europa: 2 – 3%
Unione popolare: 0.5 – 1.5%
Italexit: 2 -3%
Noi Moderati: 1 – 2%
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