UNESCO A NAPOLI, CONVEGNO SUL PATRIMONIO CULTURALE DEL XXI SECOLO

 

Mattarella: "Poche città rappresentano meglio la proficua interazione, stratificatasi nei secoli, fra patrimonio materiale e immateriale"


NAPOLI - "Rappresentare la città partenopea, millenaria, quale patrimonio materiale e immateriale". Questo in sintesi  il monito che è stato dato alla chiusura dei lavori della Conference on Cultural Heritage in the 21st century” dell’Unesco  (Convegno sul patrimonio culturale del 21esimo secolo) promosso dall'Unesco. Una tre giorni, chiusa mercoledì 19 novembre durante la quale si sono visti 194 rappresentanti dei vari Paesi  nel mondo. Il forum si è tenuto nella suggestiva cornice di Palazzo Reale, simbolo di civiltà antica e cultura. 

All'Unesco, la cui direttrice generale è la Signora Audrey Azoulay, hanno dato man forte nell'organizzazione  del meeting, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e il Ministero della Cultura con il supporto del Comune di Napoli, rispettivamente capitanati da Antonio Tajani, Gennaro Sagiuliano,  Gaetano Manfredi, aprendo cosi una performance che indica il cinquantesimo anniversario della Convenzione per la protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale e il ventesimo anniversario della Convenzione per la protezione del Patrimonio Culturale Immateriale. Insomma, Napoli in questi giorni ha proiettato la valorizzazione e il legame tra patrimonio materiale e patrimonio immateriale e la funzione del patrimonio culturale come grande strumento di integrazione sociale e di relazione internazionale. 

"Credo che mai come in questa occasione la scelta della nostra città - ha detto il sindaco Manfredi - sia stata una scelta felice e ribadisce il ruolo di Napoli come grande capitale culturale”. Da parte sua, la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay: "Napoli è una città straordinaria dove niente si cancella, tutto si conserva, una città porosa. Ed ha aggiunto: "È questo lo spirito di Napoli, cioè una città sempre in movimento". Il ministro Antonio Tajani invece: "L'Italia è un gigante mondiale della cultura per il patrimonio che conserva le bellezze che ha, per la storia millenaria, ma anche per tutto quello che sta facendo in giro per il mondo per tutelare il patrimonio artistico". E il ministro Sangiuliano: "Questa Conferenza è stata opportunità di confronto, di scambio di esperienze in un momento segnato da guerre e crisi internazionali dimostrando che la cultura è terra di dialogo fra i popoli". 



 



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