CAIVANO, GIORGIA MELONI DA PATRICIELLO NEL NOME DI SAN PAOLO APOSTOLO:


"Lo Stato giusto ha prima il dovere di difendere più deboli e i minori. L' obiettivo è che questo territorio domani sia da modello" 

CAIVANO (NA) - La folla c'è, attende Giorgia Meloni che arrivi. Qualcuno invoca il reddito di cittadinanza; una donna, a squarciagola: "Non ho comprato ancora lo zainetto e i quaderni ai bambini poiché non ho soldi. Il reddito di cittadinanza mi fa comodo". Un sospiro, un attimo e una voce taglia il silenzio cosi: "Lo stupro non appartiene al parco verde, ma alla zona qui attigua. Ce l'avete con il parco verde perché li si fa notizia". Frasi, slogan, imprecazioni di una popolazione stanca di un sistema che abusa più di chi stupra. La povertà avanza. E cosi le emergenze sociali. Lo stupro nello stupro. Il grigio dipinto di grigio. Siamo davanti ai cancelli dell' Istituto Superiore Francesco Morano di Caivano, cittadina di origine Sannita situata ad un tiro di schioppo da Caserta e da Napoli, ma è territorio di Città Metropolitana, area già di per sé stuprata dall' abusivismo edilizio a nord di Napoli. Caivano conta 37mila e passa abitanti dall'ultimo censimento della popolazione.

E ha l'amministrazione comunale commissariata. Il prefetto di Napoli ha nominato Commissario prefettizio per la provvisoria gestione del Comune di Caivano, il dottor Gianfranco Tomao al quale sono attribuiti i poteri di Sindaco, del Consiglio e della Giunta comunale. Ma Giorgia Meloni è a Caivano per un motivo preciso: manifestare la presenza dello Stato e la solidarietà alle cuginette di 10 e 12 anni stuprate, dopo essere stata invitata da don Maurizio Patriciello, il parroco della vicina parrocchia di San Paolo Apostolo, meglio conosciuto come il prete che lotta contro la terra dei fuochi. "Ecco Giorgia" , fa eco un aderente a Fratelli d'Italia. Arriva la colonna mobile delle auto blu. La premier saluta con un abbraccio don Maurizio al quale gli ha assicurato che entro il 2024 in quel luogo il centro sportivo verrà riaperto. Si tratta di una struttura abbandonata da anni che conta circa 24mila metri quadrati. Un grande centro sportivo, una volta denominato DelphiniaMeloni dunque ha risposto faccia a faccia al prete all'interno della chiesa di San Paolo Apostolo

Ma il parroco è anche tornato a chiederle una stretta sulla pornografia e presidi sul territorio. "Se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro come  questo - ha detto la premier - vuol dire che qui lo Stato ha fallito, nonostante gli sforzi che sono stati fatti. Lo Stato giusto ha prima di tutto il dovere di difendere i più deboli e i minori sono i principali fra questi soggetti". In macchina a pochi passi dal luogo religioso, Giorgia Meloni si è poi recata nella scuola Morano. Una vista blindata per sicurezza dopo aver ricevuto le minacce di morte sui social per il "basta al reddito di cittadinanza". All'ingresso dell'Istituto Superiore la dirigente scolastica Eugenia Carfora, quest'ultima più volte in vetta alle colonne della cronaca per salvare i suoi ragazzi dalla criminalità, offrendo loro una prospettiva diversa. L'incontro apre i lavori del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Cosi Giorgia Meloni: "Partendo da questo territorio l’obiettivo è che sia, quanto prima un modello. E questo è l’obiettivo del governo con la collaborazione di tutte le istituzioni. Le direttrici della nostra azione si basano sulla fermezza dello Stato contro la criminalità, la droga”.

Al Comitato hanno partecipato tra gli altri i ministri dell' Interno, Matteo Piantedosi; dell' Istruzione, Giuseppe Valditara e allo Sport Andrea Abodi; il capo della Polizia, Vittorio Pisani; il prefetto di Napoli, Claudio Palomba; il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi; il commissario straordinario di Caivano, Gianfraco Tomao; le massime autorità giudiziarie e di sicurezza.






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