BERLUSCONI E L' EREDITÀ POLITICA CHE NON C'È

 

Che si rispetti la memoria del cav. La pietà per l'estinto è più che legittima, ma attenzione a non "beatificarlo" per ciò che non ha fatto la sua politica

Bisogna ammetterlo. Da 30 anni a questa parte nel mondo politico italiano non c' è stata una personalità così incisiva quanto lo sia stato Silvio Berlusconi. Un leader fuori dal comune. Un fuoriclasse capace di aver smantellato la sinistra che ancora oggi non riesce a riprendersi. E allo stesso tempo di aver saputo tirare le redini del suo stesso "carrozzone" di centrodestra. Resta il demerito della solita stampa di quattro soldi che ha sostituita la pietà verso l' uomo Berlusconi quale defunto con la quasi beatificazione, dimenticandosi della realtà  durante i suoi governi. Ora si parla di eredità politica. Ma chi è il "notaio" che stabilisce chi sarà l' erede di quella politica che, grazie a Dio, non c' è più?...quella politica che impoveriva sempre di più i già poveri, con la complicità di Lega Nord. E che dire della destra svenduta di Alleanza Nazionale, data in pasto allo stesso cav?  "Con Bossi non prenderò mai più un caffè". Invece ci furono colazioni, pranzi e cene tutti i giorni. Il cavaliere comandava, era il leader perfetto che riusciva a tenere tutti in riga, rendendo compatta l' intera coalizione di centrodestra. Tutti buoni, ognuno al proprio posto. Era ferreo, doveva esserlo, non poteva sganciarsi dalla Lega per ovvie ragioni e accordi presi, poiché era il partito meno abbordabile. Ma Berlusconi era uomo di parola, lineare nelle decisioni politiche interne alla coalizione di centrodestra. E quel "carrozzone" del quale  tirava le redini, era un circo con i saltimbanchi, il barzellettiere. C'era anche il nano. Tutti a proprio agio nell' emiciclo di Montecitorio facevano audience alla grande. La crisi c' era. E l' Italia nel mondo iniziò proprio da qui, dalla bruttezza degli uomini che rappresentavano quella politica nel mondo. Uomini brutti e maleducati, cafoni del Nord misero in crisi il turismo femminile in Italia. Ragazze tedesche, fracesine, inglesine, ma anche svedesi e olandesi venivano in Italia per i latin lovers. Cosi le Costiere Amalfitana e Sorrentina; Positano, Maiori, Ravello, tanto per dirne una, ma era la stessa cosa sulle coste della Sardegna e  in Sicilia.  Quanti ricordano quella canottiera indossata? Si sentiva la puzza da sotto le ascelle dalla tv...e non era la puzza dei napoletani, era il fetore della politica di destra, di una lega misera  che aveva l'obiettivo di rendere il popolo come sé. "Ce l' ho duro", diceva il saltimbanco della Lega. E che dire di quando si minacciava la scissione del Nord dal Sud, con la scusa del Federalismo che doveva fare da trampolino di lancio. Berlusconi qui era vittima, schiavo delle decisioni dell' ingrata Lega, tallone di Achille del Cavaliere. Ma era responsabile quando promuoveva il finto ottimismo di fronte alle difficoltà economiche persino degli imprenditori. E ancora, si iniziò a indebolire la Scuola modificando i programmi didattici della riforma Gentile. Una Scuola strutturata nei venti mesi durante i quali Giovanni Gentile aveva ricoperto la carica di ministro della Pubblica Istruzione nel primo governo Mussolini (ottobre 1922-luglio 1924) e si rivelò la base sulla quale poi entrarono in vigore successive riforme scolastiche. Insomma, la destra di Berlusconi mise mano alla  scuola istituita dalla destra di Mussolini. Una delle poche riuscite del fascismo ancora viva e funzionante, che mai nessun governo di sinistra, negli anni aveva osato sottovalutarla. Ma la destra di Alleanza nazionale neppure un cenno di dissenso. Berlusconi comandava. E non è tutto. Si promuovevano le università private, a pagamento, convenzionate ancora oggi per chi già lavora e volesse intraprendere la carriera interna al posto di lavoro. Si apri il mercato delle università a pagamento. Per cui oggi abbiamo nei punti chiave a comandare delle vere e proprie teste di cazzo, mentre la scuola rimane malata di fronte a ogni riforma. Il tempo corre e scorre aprendo una era che non si sviluppa mai, anche perché c'è una opposizione fasulla, impreparata, scadente, mentre la maggioranza prende alla leggera tutto, crescendo una generazione dalla cui spregiudicatezza copre l'insicurezza, l'impreparazione, la mancata formazione nello studio. E quindi a malapena si è istruiti, ma  non colti.  Nonostante tutto, una speranza rimane: nasce un derivato dalla scissione del Popolo della Libertà, Fratelli d'Italia che si presenta come il prosecutore ideale della tradizionale  politica  di destra. Ma attenzione, Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto decidono di creare un partito di destra quale evoluzione del Movimento Sociale Italiano e non di Alleanza Nazionale, mentre la Lega si rinnova arrampicandosi agli specchi dell' immigrazione lasciando il concetto della scissione dal Sud e dalla puzza dei napoletani. Rimane l' Italia di oggi che aspetta ancora di decollare. Colpa anche di partiti della cosiddetta sinistra ridotta ad essere un pugno di riformisti illusi, ma fra essi non mancano neppure i delusi. Intanto cresce Fratelli d'Italia, fino a vincere le elezioni del 2022. Crolla il leghismo e Berlusconi subisce una ulteriore perdita, ma rimangono nell' alleanza di un governo al femminile. Qui le difficoltà per potersi esprimere in rosa nel contesto europeo non mancano. Certo essere donna non è facile, a casa, sul posto di lavoro come in politica. Questo per dire che all' uomo Berlusconi in quanto simpatico, anziano, nonno, padre esemplare, marito o compagno della consorte che sia stato, sofferente e defunto, va si rispettata la sua memoria senza tentennamenti, ovvero la pietà per l' estinto è più che legittima, ma attenzione a non "beatificarlo " per ciò che non ha fatto la sua politica.

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