'A FIGLIA D' 'O MARENARO, ECCO IL RISTORANTE NAPOLETANO NOTO PER LA SUA ZUPPA DI COZZE

Premiato dall'Accademia internazionale Federico ll e da instagram quale "ristorante più instagrammato 2020”

Assunta Pacifico, Nunzio Scicchitano e Domenico Cannone

NAPOLI - Si, vabbé d'accordo, Napoli è di mille colori, ma è anche di mille sapori e odori. Si va dalla rinomata pizza Margherita, conosciuta in tutto il mondo, alla Marinara. Per non parlare di piatti tradizionali che da secoli mantengono lo stile borbonico, sia pure con qualche variazione. Ne sa qualcosa il presidente dell’Accademia Internazionale Federico II, il cavaliere Domenico Cannone, che quest' anno ha consegnato diplomi di merito ai coniugi Scicchitano - Pacifico, titolari del ristorante 'A figlia d' 'o Marenaro, importante riconoscimento ad Honorem e medaglia d'oro a imprenditori distintisi nell' attività culinaria, ovvero nell'arte della preparazione di cibi a base di pesce. Alimenti sani, sostanziosi, nutrienti e squisiti, dalla cui cottura t'investe di profumo del mare li, dove il mare non arriva. Siamo infatti nella lunga via Foria, ad un tiro di schioppo dall' Orto botanico.Qui la cucina di Assunta Pacifico, in fase di elaborazione, emana il profumo persistente dei sui piatti prelibati. E si va dai paccheri, fagioli e cozze, un primo piatto tanto squisito quanto da leccarsi perfino i baffi chi ce li ha. Per non parlare di spaghetti a vongole veraci, pietanza rossa o bianca. Inoltre, alici e calamai danno uno scenario a dir poco del mare nel piatto, che trascina vini di qualità e d'eccellenza da sposare con il gusto, dando slancio al sapore in armonia con il palato.

 
Siamo all 'interno di un locale tanto fine quanto tradizionale nella cucina napoletana. Stile unico, innovativo di Assunta Pacifico con il suo talento nella preparazione di una cucina raffinata e allo stesso tempo alla portata di tutti i palati. 'A figlia d' 'o marenaro, il suo papà Raffaele 'o marenaro. Il ristorante aperto da oltre 60 anni. 

      E che dire della zuppa di cozze? 

Piatto prelibato inventato da Ferdinando I di Borbone, re di Napoli e delle due Sicilie. Il monarca era lui stesso a staccare le cozze dagli scogli di Posillipo per poi prepararle con la salsa di peperoncino. Piccantissime sotto il palato, a quei tempi, battezzate dal sovrano, 'E cozzoche dint' 'a cannola (Le cozze nella canna), oggi degustate nelle famiglie napoletane e dell' intera Città metropolitana, nonché nei ristoranti specializzati nella preparazione di questo particolare piatto per ghiotti e buongustai italiani e stranieri. Frutti di mare assortiti e crostacei; tentacoli di polipo lesso e salsa piccante sul fondo del piatto; la fresella, come vuole la tradizione, è ammorbidita dalla salsa piccante assorbita. Oggi Assunta propone con una leggera variazione, l'aggiunta del taralluccio pepato.E ancora: agli appassionati dell' impepata di cozze non si può non parlare di cozze morbide carnose, dal gusto intenso e profumato, come vuole l'antico ricettario del 1773 voluto, questa volta dallo chef del re, il salernitano Vincenzo Corrado. 

Insomma, da 'A figlia d' 'o marenaro, storia, sapore, odore e colori si trovano nei piatti semplici che ti fanno fare l'acquolina in bocca, ancor prima di arrivare all' Orto botanico, in quella via che conduce al Museo nazionale, un tratto lungo dove il mare non c'è, ma lo si sente nei sapori della cucina di Assunta e Nunzio che sono riusciti a farsi conoscere nel mondo. E per questo a loro è andato l' ambito premio di grande prestigio e di caratura mondiale, riconosciuto dalle Nazioni Unite, che hanno visto negli anni personalità di alto livello della cultura, dell’arte, dello spettacolo e delle scienze. "In questo modo - ha detto il presidente dell' Accademia Internazionale Federico II - i due imprenditori e coniugi entrano di diritto tra le personalità che portano la cultura italiana nel mondo con il loro operato di grande qualità e valore". Ma c' è altro. Assunta Pacifico e Nunzio Scicchitano hanno ricevuto da Instagram il riconoscimento di “Ristorante più Instagrammato 2020”. Il brand partenopeo possiede infatti il badge blu, le cosiddette spunte blu che sono rare anche tra i grandi marchi o personaggi pubblici di rilievo.

 
 

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