NAPOLI - GIORNALISTI, NEUROPSICHIATRI INFANTILI E PSICOANALISTI A CONFRONTO SU "MEDIA E IDENTITA' DI GENERE, INFORMAZIONE CHE NON DISCRIMINA"

"Il linguaggio può sciogliere, mantenere o produrre ambiguità, confusioni ed equivoci di cui si nutrono i pregiudizi e gli stereotipi più radicati". Questo il significativo senso di un tema di elevata entità sociale e culturale, oltre che professionale, discusso questa mattina, (martedì 12 giugno) nella sala degli affreschi dell'Università "Luigi Vanvitelli", nel corso del seminario di studio e di aggiornamento per la continuazione del giornalista.E non è tutto. Psicoanalisti e giornalisti si sono confrontati sul ruolo dei media nel contrasto alle discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, evidenziando così la conoscenza in termini psicodinamici del processo di costruzione dell’identità e dell’identità di genere,attraverso la deontologia della professione del giornalista sulla terminologia e sul linguaggio mediatico utilizzato. A relzionare Paola Spadari, presidente Odg Lazio;Geni Valle, medico, neuropsichiatra infantile, psicoanalista Aipsi - Associazione Italiana di Psicoanalisi; Simona Di Segni, psicoanalista Aipsi; Monica Pepe, giornalista; Tiziana Barrucci, giornalista Associazione Stampa Romana.
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