JOSEPH RATZINGER: "LA PASQUA NON E' FEDE, E' STORIA"


 
È Pasqua, è la risurrezione di Gesù che avviene nel terzo giorno dalla sua morte in croce. Evento in cui si manifesta la tradizione Cristiana. Tradizione sempre in discussione, ma che comunque rimane comprensibile fino ad essere stata definita, da studiosi credenti e non credenti, "realtà accettabile e comprensibile solo nella fede" piuttosto che nel  fatto o circostanza da verificare. Non è cosi, invece, per il catechismo della Chiesa Cattolica: “Tale evento è storia pura”. E non è tutto: Joseph Ratzinger già da studente laureando nella sua tesi su San Bonaventura affermava che la resurrezione di Gesù è un mistero che va oltre la scienza: Gesù non ritorna alla normale vita biologica (come Lazzaro e le altre persone risuscitate di cui si parla nei Vangeli), ma il suo corpo viene trasformato, per cui non è più soggetto alle leggi dello spazio e del tempo. Per Ratzinger la resurrezione di Gesù, ripetuta, poi, nel libro dal titolo “San Bonaventura. La teologia della storia” – l'evento avviene nella storia e vi lascia un'impronta, ma va al di là della storia. “Gesù non è tornato in una normale vita umana di questo mondo, come era successo a Lazzaro e agli altri morti risuscitati da Gesù. Egli è uscito verso una vita diversa, nuova – verso la vastità di Dio e, partendo da lì, egli si manifesta ai suoi che non avevano pensato ad un Messia crocifisso. È il processo della fede che si è sviluppato in tutti i tempi. La teologia non è altro che il tentativo, sempre perfettibile, di raccontare il mistero di Gesù.
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