NAPOLI, GIORNO DELLA MEMORIA. ECCO L' ULTIMA TESTIMONIANZA PARTENOPEA

NAPOLI -  Cento anni ben portati. L' avvocato Raffele Arcella, uno degli ultimi a Napoli che testimonia il genocidio dei nazisti. Prigioniero durante la seconda guerra mondiale, rinchiuso nei campi di concentramento di Sandbostel, Beniaminowo, Dachau e Wietzendorf per non aver voluto  aderire  alla Wehrmacht (Forza di Difesa tedesca) e alla Repubblica di Salò. L' altro giorno, venerdì 31 gennaio, Arcella ha concelebrato  la Giornata della Memoria nel cortile di Palazzo Salerno, sede del Comando Forze Operative Sud il cui comandate è il generale di Corpo d'Armata, Rosario Castellano. Un tassello importante, dunque, che compone un mosaico in cui si vede, e spiritualmente ancora si sente, la sofferenza di chi è stata vittima dell' Olocausto. L' incantevole scenario di Palazzo Salerno è diventato attenuante per la commemorazione della "Giornata della memoria", ricorrenza per attestare lo smantellamento dei cancelli  e delle reti spinate del campo di Auschwitz, nella tarda mattinata del 27 gennaio del '45. Insieme  alla Shoah sono commemorate vittime delle leggi razziali, tra i quali gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte e quanti, anche nella posizione politica diversa, si sono opposti all' idea  per lo sterminio, a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati. Il rito di adunanza dei militari e del personale civile del Ministero della Difesa, ha trattenuto  l'anziano avvocato, affiancato dal
prefetto di Napoli, Marco Valentini e  dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.  Valentini nel corso del suo intervento ha invitato i presenti a riflettere sul valore della testimonianza e su quello della memoria facendo riferimento alla crescita delle nuove generazioni. Da parte sua De Magistris ha evidenziato il significativo senso di una ricorrenza istituzionalizzata allo scopo di supportare e ricordare la storia, ma soprattutto per sostenere sempre di più la democrazia. Il generale Castellano ha cosi ringraziato Arcella consegnandogli la copia conforme del Foglio Matricolare, documento che attesta la storia dei militari, custodito in originale nell' archivio del Centro Documentale di Napoli, organo amministrativo dell'Esercito.
Si è chiusa cosi nel capoluogo campano una manifestazione di grande significato sociale, culturale e storico, peraltro in un Palazzo in cui la storia, le storie di ogni epoca non sono mai mancate, né poteva mancare la Shoah. Termine quest'ultimo pronunciato con lo stile del garbo, ma dal significato amaro che indica lo sterminio di tante anime innocenti, vittime del genocidio nazista.
Pertanto Arcella rimane sì quale testimonianza storica di una determinata epoca, ma è anche esempio di uomo che ha saputo difendere la propria dignità contrastando e contestando la cosiddetta Wehrmacht, ovvero quella "forza di difesa", considerata a quel tempo formidabile dagli stessi tedeschi  dal punto di vista bellico, tanto d' aver occupato mezza Europa. E che dire della Repubblica di Salò?...Regime voluto dai nazisti e guidato dal totalitarismo fascista al fine di governare parte dei territori italiani controllati dai tedeschi. Arcella ha varcato la soglia di Palazzo Salerno, ospitato dal moderno esercito italiano, rappresentato dai  suoi giovani che lo compongono, dando cosi maggiore input alla cultura della pace fra popoli  e non della guerra, con il titolo di  presidente onorario dall' Associazione ex internati dei lager nazisti. 










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