SE CHIARLIE E' UN GIORNALE E LA SATIRA E' GIORNALISMO, LA MAFIA E' CULTURA

La pagina facebook di Charlie Hebdo 
(Enzo Di MiccoInutile girarci attorno per poi dire che la satira è giornalismo. Invece no, la satira è si libertà di espressione e comunicazione, ma non è giornalismo. E se la si identifica tale, allora vuol dire che qui nessuno ci capisce nulla. Pertanto, da questa assimilazione, suscitano anche volgari e irrispettose vignette che entrano poi con la forza a farne parte del giornalismo della carta stampata. Ma scherziamo?...
Charlie Hebdo è un fumetto che prende in giro oltre 3 milioni di musulmani francesi, tutti bene integrati nella società. Di qui il terrorismo spietato che assalta la redazione. Il giornale, se cosi si può definire, ma non credo, è il medesimo che nei mesi scorsi era stato obiettivo di terroristi dell’ Islam, da molti italiani sostenuto con l'appellativo 'Je suis Charlie'. Uno slogan per condannare il terrorismo islamico,dimenticando, però, di ragionare all’ italiana, cioè che siamo un popolo educato al dialogo e tollerante.E come se nulla fosse, dalla sera al mattino,eccoti servito sul terremoto in Italia dallo stesso Charlie Hebdo che ironizza sui poveri morti, prima con un disegnino che ci mostra un ferito insanguinato con la didascalia "Penne al pomodoro”, un'altra con “Penne gratinate”, i corpi sepolti con la scritta “Lasagne”. In pratica sono i nostri morti sotto le macerie, case rase al suolo e sfollati. Inoltre, sulla propria pagina facebook, fino ad indignarti l’animo nel momento in cui stai ancora piangendo i tuoi morti, un secondo disegnino che ci regala l’interpretazione del  dopo-terremoto nelle mani della mafia, che costruirà le case. E dice: "Italiani... non è Charlie che costruisce le vostre case, è la mafia". E allora sapete cosa dico?...Se Chiarlie è un giornale e la satira è giornalismo, la mafia è cultura.
   


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