Biblioteche, conservazione, territorio, comunità, intercultura, intelligenza artificiale, innovazione, Napoli 2500: meeting della Fondazione Bonaventura

I lavori sono terminati nella serata di sabato 25 ottobre con un riconoscimento assegnato alle strutture vincitrici, a cui sono andati tre assegni da mille euro ciascunoper valorizzare la resilienza di operatori e organizzazioni culturali. Ecco nomi e motivazioni del premio  

 NAPOLI - Terminata la due giorni del progetto Sbam rimane il segno tangibile di uno strumento di educazione sociale e culturale in una città da sempre a pari passi con il processo e la fusione di nuovi tratti culturali. "Sbam - Incontri ravvicinati". Questo il titolo dato all' evento tenutosi venerdì 24 e sabato 25 ottobre nella Biblioteca "Fra Landolfo Caracciolo", nella suggestiva cornice del Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore.                                   

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Adunanza di operatori culturali di ogni ordine e settore che condividono esperienze, buone pratiche, problematiche e soluzioni per nuovi stimoli e idee. Iniziativa che conta la quinta edizione promossa e organizzata dalla Fondazione San Bonaventura con il contributo della Regione Campania in collaborazione con la Direzione Generale per la Digitalizzazione e la Comunicazione del Ministero della Cultura, quest' anno inserita nell'ambito degli eventi promossi per il bimillenario di Napoli.


"Il meeting ha prodotto risultati magnifici con il fare gruppo, squadra, sinergia - ha detto il presidente di Fondazione San Bonaventura, Carlo Caccavale - Noi veniamo dal mondo dei francescani, quindi chiediamo tantissimo il dialogo senza steccati ideologici, in maniera formale, avendo avuto già  contatti con operatori di tutta Italia e oltre".

"Con l'edizione 2025 - ha spiegato invece Luigi Arrigo,

vicepresidente della Fondazione San Bonaventura, nonché curatore del Progetto Sbam - Abbiamo deciso di partire dedicando un focus proprio all’importanza delle testimonianze di piccole realtà, cioè di chi si occupa di cultura anche a titolo volontario affrontando argomenti per i quali spesso non si riescono ad approfondire o affrontare le grandi realtà. E questo anche per capire noi stessi chi siamo, dove siamo arrivati”. Insomma, Sbam, acronimo di San Bonaventura-biblioteche-Archivi-Musei, ha avuto temi centrali inerenti alle svariate realtà puntando alla conservazione, al territorio, alla comunità, per poi passare all' intercultura, all' intelligenza artificiale, all'  innovazione ed altro ancora.

I lavori si sono terminati con un premio assegnato alle strutture vincitrici. Si tratta di un riconoscimento per valorizzare la resilienza di operatori e organizzazioni culturali a cui sono andati tre assegni da mille euro ciascuno.

Ecco chi sono:

Premio per la Sezione Archivi, Memorie di un quartiere vivo, è andato all’Archivio digitale della Biblioteca Tonino Casolaro di Caserta, inaugurata a giugno 2024 nella sede del Comitato Città Viva di Caserta, nata da un lascito librario della famiglia di Tonino Casolaro, storico attivista del quartiere Acquaviva.

Per la Sezione Biblioteche con Cammini di conoscenza: giovani, libri e territori nelle aree interne”, il premio è stato assegnato alla Biblioteca Ingegnere Pasquale Guida ETS il Giardino Segreto APS di Roccaromana, Caserta. Un riconoscimento svolto per il lavoro nel borgo di Roccaromana, tra i Monti Trebulani, dove un antico edificio abbandonato è tornato a vivere ed oggi è la Biblioteca “Ing. Pasquale Guida”, cuore pulsante del Giardino Segreto di Roccaromana APS, un luogo di resistenza culturale, dove giovani, camminatori e abitanti si incontrano per leggere, studiare, creare e immaginare insieme nuovi futuri per le aree interne.


Per la Sezione Musei, MAT - Museo del Matese, il premio è andato a“JustMO' impresa culturale e creativa” di Sepino, provincia di Campobasso per l’opera che ruota intorno a Palazzo Tiberio, un edificio del XVIII secolo riqualificato dall’impresa culturale campobassana JMO’ tramite un Partenariato Speciale Pubblico-Privato attivato con il Comune di Sepino. L’edificio, trasformato in centro culturale multifunzionale, fonde memoria e innovazione, ospitando il MAT – Museo del Matese, il SepinoHUB lo spazio coworking e attività culturali, e l’Archivio XX|20 dedicato al Novecento molisano e agli storici locali.

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