IL CAMPIONE DALL' IMPRONTA INDELEBILE

 Qulche giorno dalla sua morte. È nei cuori di tutti, in paese e di chi lo ha conosciuto, sia pure per un istante. Giulio, uomo che ha vissuto i suoi tempi nella gloria del pugilato portando il nome di Cardito per il mondo. Un campione del Dopoguerra. E per questo aveva sempre qualche soldo in tasca per offrire un caffè ai suoi amici, che avevano poche possibilità di poter spendere al bar. Il Dopoguerra, tempo amaro dopo l' amarezza del fascismo. Il campione Giulio Nuzzo è ora nei cieli celesti all' età di ottanta e più anni, dopo un improvviso malore al cuore. Lo piangono la moglie, Filomena e i figli, Angela e Carlo, la nuora, Antonella e le nipotine Giulia e Carola. Ma sentono già la mancanza tutti quanti in paese, di un uomo allegro, ribelle e saggio allo stesso tempo.Tutti lo conoscevano quale sostenitore della libertà, fuori da ogni schema del compromesso; più volte esuberante per il carattere, ma accettato e goduto nei momenti che rendano la vita migliore. Giulio per tutti sul tronetto da campione; Giulio per tutti sul ring; Giulio per strada; Giulio nei circoli; Giulio sulla spiaggia; Giulio dal tabaccaio. Uomo di intensa vitalità, peraltro insignito quale Cavaliere d'onore  dell' Ordine dei templari (Pauperes Commilitones Christis Templique Salomonis)anche se talvolta appariva smodato, rimaneva piacevole per questo, fino ad aver lasciato i carditesi nella compostezza di cittadini esemplari che lo ricorderanno con grande affetto, come mai, probabilmente, ricorderanno chi per il paese non ha rimasto alcuna impronta sulle quali gli altri potessero avviare un cammino per lo sviluppo sociale e culturale. Dopo il ritiro da campione europeo dei pesi medi, Giulio diviene esponente di spicco del Coni  (Comitato olimpico nazionale italiano). E ancora, funzionario della regione Campania, fino a diventare uomo di fiducia di esponenti politici di spessore nazionale della Democrazia Cristiana. Di qui un giornale politico, Sprint, il cui comitato di redazione è composto da  persone di primo piano nel tessuto socio-politico del territorio a nord di Napoli. Giulio è uno dei sostenitori più attivi di quel giornale, ma l' avventura dura pochi anni, pur avendo rimasto una significativa impronta nel contesto culturale, politico e soprattutto intellettule. Un salto negli anni, Giulio alza il tiro nei primi anni 2000 ritornando a ridare vita a quel "foglio", questa volta con un indirizzo editoriale in riferimento alla comunicazione di massa. Sprint diventa così l'organo d' informazione alla portata di tutti, tranne che di quella classe politica che non ha mai fatto decollare la cittadina sannita a nord di Napoli. Obbrobrio, grigio nel grigio e finte cortesie, Giulio le affronta con lo stesso entusiasmo di quando colpiva il sacco con i guantoni al pugno in palestra. Grazie a lui, Sprint ottiene un grande consenso dei lettori e degli stessi politici, fino ad arrivare ad essere sfogliato dai lettori di tutta la Penisola, inglesi e australiani. Giulio, sei stato un  grande. Non ti dimenticheremo mai...Ciao!



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Commenti

MALISA LONGO ha detto…
Buongiorno Enzo.
Nel tuo bellissimo ricordo hai ben descritto non solo la vita di Giulio Nuzzo, ma anche la sua bontà d'animo.
Come tu sai io e Riccardo, eravamo molto amici, sia con lui, che con la famiglia, che ci onoriamo di conoscere. Una famiglia che lui ha messo sempre in primo piano, con i suoi valori e i suoi riti.
La morte di Giulio mi ha resa molto triste, perché, con lui è finita un'epoca.
Giulio, nella sua semplicità arrivava a tutti. Era un uomo all'antica, ma allo stesso tempo moderno come pochi.
Era figlio della sua terra, con tutte le sue contraddizioni.
E nonostante l'età, era sempre proiettato al futuro con mille e più progetti, con una tenacia da fare invidia ad un ragazzo.
Come la passione che metteva nella sua creatura, il giornale"Sprint", di cui era l'editore.
Un progetto editoriale in cui noi abbiamo avuto l'onore di collaborare, tu come Direttore, io come capo Redattore spettacoli. Quando lo sentivo, era sempre un fiume in piena, un pozzo di idee, difficile da stargli dietro.
Che bei ricordi!
A volte mi era difficile capirlo, per me veneziana, nel suo dialetto antico, di cui si forgiava con fierezza. Ma il significato delle sue parole arrivavano schiette senza filtri, o amenità, che ne alterassero il significato delle stesse.
Ecco..definirei Giulio -senza presunzioni -un filosofo Nazional_Popolare.
Un gigante buono, coraggioso.
Generoso come pochi, era sempre pronto ad aiutare i più deboli e a sfidare gli arroganti, senza paura, con la consapevolezza del Giusto, anche se sapeva che poteva essere pericoloso.

Mi mancherà Giulio. Mi mancheranno le sue telefonate , le sue risate.. ma più di tutto mi mancherà l'Uomo.
Anonimo ha detto…
Sentiremo ancora parlare di lui, una forza della natura che ha lasciato un silenzio assordante❤️Grazie per Aver colto l’essenza della sua persona, ricostruendo i fatti i momenti e le vicende che gli stavano a cuore��