SINDACO DICE "NO A RICATTO" E SI DIMETTE. POI PUBBLICA LIBRO E SPUTTANA

SIMONE MONOPOLI

CAIVANO (NA) E’ arrabbiato Simone Monopoli e lo dice in pubblico, ad alta voce, alla sua gente, dopo 27 mesi di sindacatura sofferta. Nero su bianco e via a casa, tutti quanti: “Io non ci sto ai ricatti” - dice Monopoli. E trasforma quella rabbia in uno sfogo di scrittura. “27 mesi - Una rivoluzione possibile”. Questo il titolo di un libro con il quale l’autore ci narra il suo breve periodo di Sindaco mettendo in risalto ciò che non è mai stato detto sui veri motivi che determinano la caduta della sua Giunta dopo che tredici consiglieri comunali, di cui 4 di maggioranza, sottoscrivono una mozione di sfiducia. Di qui poi l’epilogo triste del primo cittadino alle dimissioni per rigettare il ricatto – secondo lui – e far fronte a chi non segue l’interesse collettivo in una situazione dove è necessario ripristinare la legalità.

Lo scopo di questo libro - scrive Monopoli - è quello di dimostrare come la maggior parte degli enti locali, nello specifico i comuni e in particolare quello di Caivano, siano   diventati roccaforti difficilmente espugnabili per chi voglia cercare di riportare la trasparenza nelle procedure e negli atti amministrativi. In molti casi - scrive ancora l’ex primo cittadino - i comuni si sono trasformati in veri e propri “centri di potere” gestiti a piacimento da figure dirigenziali, grazie anche alle facoltà loro conferite dalla legge Bassanini”. Insomma, l’ex sindaco di Caivano trasforma la sua rabbia in un libro dal linguaggio forte, ma allo stesso tempo scorrevole che cattura il lettore con la chiarezza, la brevità e l’organizzazione dei testi. mettendolo al corrente di quanto accaduto. L’opera, edita da “Bayon edizioni” è stata presentata venerdì 23 marzo nell’ hotel Roseto, d’avanti ad un folto pubblico e con la partecipazione dei deputati Michele Schiano Di ViscontiMarcello Taglialatela e del consigliere nazionale dell’Ordine di giornalisti Alessandro SansoniTeresa Fusco, ex consigliera comunale del comune di Caivano e Nando Dicè, presidente del sodalizio “Insorgenza civile”.

    LA COPERTINA DEL LIBRO  

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