IO LA PENSO COSI

Sapete una cosa? Le baggianate, non basta dirle, è importante saperle dire dando incisività a un determinato problema. Per il resto conta poco se quel problema sarà o non sarà mai risolto. Un esempio pratico, qui subito, con una domanda a portata di mano: Che politico può essere un segretario di partito che, con tanti problemi che attanagliano la nazione, si concentra su uno solo senza neppure esprimere una idea di progetto, se soltanto quella di rigettare quanto accade? Matteo Salvini, Lega nord, tanto per intenderci: il suo pallino fisso,gli immigrati che non devono entrare in Italia. Fino a pochi anni fa, il suo chiodo nel fianco era il napoletanismo; poi si è scocciato, ha cambiato rotta; ha capito che i napoletani sono troppo intelligenti per poterli combattere…perché poi “è l’intelligenza che distingue l’ uomo nelle valutazioni”. Lo dice la destra , non io, la destra di Salvini e il resto delle destre sparse per il mondo. E poi, i napoletani occupano, in troppi, posti chiave nelle stanze dei bottoni… Ora siamo ai migranti, che lui, il politico Salvini, definisce tutto in una sola parola: immigrazione. E si tratta di flussi di persone nel nostro Paese in cerca di una qualità di vita migliore, dignitosa. E pur vero che alcuni, non trovando lavoro, iniziano a trovare stratagemmi illeciti o trovano scappatoie su sentieri per disonesti. Per questo, molti cittadini hanno pregiudizi su di loro. E non hanno torto, per carità. Ma è qui che il politico vero dovrebbe entrare in scena per creare progetti d’integrazione e sviluppo comune per il bene del Paese. Invece no, il tutto diventa attenuante per i politici “mezze tacche”che strumentalizzano tali vicende al solo fine di accaparrarsi la visibilità nel panorama popolare, alimentando, peraltro, nell’ opinione pubblica, la tendenza xenofobica, ossia quel nazionalismo che mette paura di ciò e di chi è diverso da noi per natura, etnia, religione, nazionalità, colore. Cosa grave, però, è che molti italiani non se ne accorgono che quel patriottismo suscita sulle basi del nazionalismo di destra contraddittoria. Ovvero sui pilastri di una destra che non c’è, non esiste. Poiché nelle relazioni in cui si collegano gli uomini fra loro - secondo la destra - entrano in gioco gli elementi che li differenziano. Pertanto sono valutati al momento. Insomma, secondo la destra, la diversità è l’elemento principale che guida l’uomo. Ma mi chiedo: quante teste di cazzo sono di destra e da valutare fino a dover essere tagliate, proprio perché non sanno o non conoscono la verità su questa determinata e specifica tesi?La domanda viene spontanea dopo che il napoletanismo arricchito dall’unicità partenopea-borbonica, ha messo in fuga i leghisti fino a farli cambiare rotta. Ma resta comunque quella destra italianissima e conservatrice frantumata fino ad aver fatto travolgere l ‘anima del defunto Almirante sotto terra: La destra di Salvini, infatti, non è la destra di Storace, come la destra di Storace non è quella di Gasparri. E la destra della Meloni o di La Russa? Frantumata , insomma, ma c’è dell’altro: Salvini è sostenuto da una gran massa di elettori i quali non sanno che essere di destra significhi sostenere l'uguaglianza sociale che si applica ai diritti e doveri dell'uomo considerato in termini di giustizia, ordine, si , ma soprattutto rispetto della persona che deve essere nelle stesse condizioni di partenza nella vita, ovvero che tutti devono avere pari opportunità indipendentemente dalla loro nascita e successione. La valutazione di ognuno, se testa di cazzo oppure no, avviene nel corso delle azioni , nella crescita dell’individuo. Un concetto questo peraltro che si riflette sugli individui che debbano avere lo stesso stato di rispettabilità sociale. Come minimo, l'uguaglianza sociale comprende la parità di diritti umani.
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