DOPO UCCISIONE DI GIULIA CECCHETTIN AUMENTANO RICHIESTE D'AIUTO AL 1522

Piano Valditara nelle scuole, ma fuori rimane la giustizia inadeguata 

Dalle 200 telefonate medie quotidiane se ne registrano ora 400, con picchi tra 450 e 500 se si considerano anche quelle fatte via chat. Stiamo parlando del Servizio Anti violenza e Stalking, il cui numero telefonico è 1522, che si è visto aumentare le richieste di aiuto dopo l' uccisione di Giulia Cecchettin da parte di Filippo Turetta. Si tratta di un servizio promosso e realizzato dalla presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento delle pari opportunità. Il numero è gratuito ed è attivo h24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Ma nonostante ciò l'Italia è, e per fortuna rimane, il paese in cui la violenza sulle donne ha meno vittime rispetto a tutte le altre nazioni. Qui il problema è denominato “Violenza di genere”, che non ha nulla da spartire con la donna uccisa dai rapinatori o dal vicino di casa per futili motivi di condominio. 
Questo va chiarito.

 L'espressione "Violenza di genere" indica forme di violenza che vanno da quella psicologica e fisica a quella sessuale; dagli atti persecutori del cosiddetto stalking allo stupro, fino al femminicidio, che riguardano un vasto numero di persone discriminate in base al sesso. Ciò che manca in Italia, però, è la specifica ed efficiente giustizia che sappia riconoscere subito il reato di violenza già all'arrivo sul posto degli operatori delle forze dell'ordine. Personale con tanto di titolo di studio specifico che non si faccia raggirare dal narcisista colto, poiché esiste anche questo: più il livello sociale è alto più l'uomo è di merda. Si, è vero, la legge 77 del 2013 ha ratificato la convenzione di Istanbul, facendo un primo passo concreto in termini normativi per il contrasto alla violenza sulle donne.

Questo trattato internazionale introduce diversi standard che i paesi sono tenuti a raggiungere. E che dire della legge 19 luglio 2019 n. 69? Qui il provvedimento ha rafforzato le tutele processuali delle vittime di reati violenti, con particolare riferimento ai reati di violenza sessuale e domestica; ha introdotto alcuni nuovi reati nel codice penale (tra cui il delitto di deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, quello di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e quello di costrizione o induzione al matrimonio) ed aumentato le pene previste per i reati che più frequentemente sono commessi contro vittime di genere femminile (maltrattamenti, atti persecutori, violenza sessuale).

 Inoltre mercoledì 22 novembre il Ddl contro violenza di genere approvato dal Senato, dopo la Camera, che prevede quale punto cardine, tra altri, l'istituzione di una Commissione bicamerale d'inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere che prevede l'obbligo per il pubblico ministero di assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato. Parte poi un esperimento con l'intenzione di affrontare il tema del maschilismo e della violenza psicologica e fisica sulle donne.

Tre i ministeri in campo dell' Istruzione e Merito; della Famiglia e della Natività e della Cultura, capitanati rispettivamente da Giuseppe Valditara, Eugenia Maria Roccella e Gennaro Sangiuliano (nella foto in alto )Il progetto si fonda su un decalogo di concetti: “un ‘no’ è un ‘no’”, “un vestito non è un invito”, “le parole sono pietre”, “‘innamorata da morire’ è un modo di dire”, “non rinunciare a denunciare” e così via. Dopo l'ennesimo femminicidio, con la morte Giulia Cecchettin si sta pensando a un'ora di “educazione alle relazioni” nelle scuole superiori, un’ora in più in classe, ma in orario extracurricolare e per tre mesi l’anno.

12 incontri, in tutto denominato “Piano Valditaraper portare il contrasto alla violenza di genere, la cultura del rispetto e la consapevolezza sulle conseguenze penali e civili degli abusi dentro le aule. Pertanto ha fatto sapere il ministro Valditara che: " Il 25 novembre, le istituzioni scolastiche sono chiamate a organizzare iniziative sulla tematica della lotta contro la violenza sulle donne, coinvolgendo attivamente studentesse e studenti in riflessioni e dibattiti, che possano sensibilizzarli e responsabilizzarli, anche attraverso eventuali approfondimenti sugli strumenti a disposizione delle donne vittime di violenza, sulla normativa e sulle politiche in essere".

Questo articolo è stato redatto dall'autore stesso con spunti tecnici di riferimento alla Formazione Continua del giornalista, istituita dal Consiglio Nazionale dell' Ordine dei giornalisti e realizzato con la collaborazione dell' Osservatorio di Pavia e dell' Università Cà Foscari di Venezia.



  


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